I batteri, amici della pelle e protagonisti principali della nostra salute?
Sì, è tutto vero: la nuova frontiera della cosmetologia porta il nome di “microbiota cutaneo” e la sua difesa è il primo gradino per una pelle sana e bella. Scopriamo insieme di cosa si tratta e, soprattutto, quali sono i modi per proteggerlo!
Da cosa è composto l’essere umano? Secondo William Shakespeare “siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni”, gli spirituali affermano che siamo fatti di corpo e spirito, i romantici sostengono cuore e mente, che non sempre vanno a braccetto. I libri di scienze per bambini risolvono la questione con un democratico “cellule” mentre l’evidenza scientifica ci porta alla cruda realtà: siamo fatti da batteri. Precisamente per il 90%, e solo per il rimanente 10% da cellule.
Un universo di batteri, denominato microbiota.
Cos’è il microbiota?
Il microbiota (dall’ingl. microbiota «insieme di esseri viventi in un luogo») è l’ecosistema di batteri buoni e microrganismi di cui tutti gli esseri viventi sono composti. Il nostro organismo ne è completamente ricoperto, sia all’interno che all’esterno: si conta infatti che per ogni centimetro quadrato di pelle, compresi i dotti ghiandolari ed i bulbi piliferi, vi siano circa un miliardo di batteri. Solo nel nostro intestino, ne sono presenti due chili.
Il microbiota nasce insieme a noi: formatosi durante durante la gravidanza, al momento del parto ereditiamo in toto quello materno. Durante i primi giorni di vita, il microbiota acquisito aiuterà il nostro sistema immunitario a svilupparsi.
Questo nostro ecosistema è distribuito quindi su tutto l’organismo, con una concentrazione differente nelle zone calde ed umide e nel tratto gastro-intestinale, che detiene la più alta concentrazione di flora batterica. Anche la pelle ne possiede una percentuale non trascurabile ma, a differenza del microbiota intestinale, quello cutaneo solo negli ultimi anni è stato oggetto di approfondimenti specifici.
La flora batteria cutanea, inoltre, è strutturata attraverso il microbiota residente, costituito da tutti i “nostri” batteri della pelle, quelli che sono sempre con noi e dal microbiota transitorio, composto dai microrganismi assunti dall’ambiente circostante, potenzialmente patogeni ma, solitamente, non dannosi.
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Il microbiota cutaneo: a cosa serve?
Il microbiota cutaneo è composto quindi da batteri e microrganismi ma anche da virus, funghi e, in minima parte, anche da acari: la loro funzione è quella di stimolare le difese immunitarie per preservarci dalle malattie cutanee ed, al contempo, senza di essi non potrebbero realizzarsi alcuni importanti processi biochimici quali la cicatrizzazione delle ferite, l’eliminazione delle cellule morte e quindi la promozione del turnover cellulare.
Nel momento in cui la flora batterica cutanea subisce grandi sconvolgimenti e perde la propria condizione di equilibrio, viene a mancare la funzione di barriera immunologica; la prevalenza di alcuni tipi funghi e batteri della pelle su altri, infatti, porta degli squilibri che possono sfociare in vere e proprie malattie della pelle, quali ad esempio dermatiti, psoriasi e rosacea.
La correlazione tra microbiota e sistema immunitario nella candidosi è un perfetto esempio di cosa succede quando l’equilibrio batterico si altera; per questo, negli ultimi anni sono aumentati gli studi su microbiota cutaneo e psoriasi, microbiota cutaneo e acne fino ad arrivare alle connessioni tra microbiota intestinale e acne (attraverso le recenti ricerche tra l’asse intestino/pelle), microbiota cutaneo e invecchiamento e, non ultimo, microbiota intestinale e pelle .
Quindi possiamo affermare che il benessere cutaneo passa strettamente dal microbiota della pelle: come barriera nei confronti del mondo esterno e come processo biochimico che tiene a bada gli agenti patogeni e favorisce i processi antinfiammatori.
“In un ecosistema equilibrato, solo piccoli spostamenti in uno qualsiasi di questi parametri potrebbe portare a condizioni che favoriscono una sola specie, o provocano la scomparsa di un’altra, questo può portare alla possibilità di crescita eccessiva di specie patogene e problemi per la pelle”.
Elisabetta Casale, Cosmetologa
Microbioma o microbiota?
Non è solo una consonante a fare la differenza: nonostante molte persone li usino come sinonimi, il microbioma ed il microbiota sono due realtà biologiche differenti, sebbene connesse tra di loro. Il microbiota, come abbiamo già appurato, è l’insieme della fauna batterica di cui siamo composti e che popola il nostro corpo; il microbioma cutaneo invece, è il patrimonio genetico che definisce e contraddistingue il microbiota di ciascuna persona. Una specie di “codice genetico” dei nostri batteri, di complessità pari a quella di altri sistemi quali, ad esempio, il genoma.
Il fattori protettivi del microbiota cutaneo: come mantenerlo sano
Quando si parla di microbiota cutaneo, quindi, la parola chiave è “equilibrio”.
Mantenere una simmetria tra un sano microbiota e pelle scevra da malattie cutanee è un’operazione a tutto tondo, soggetta ad una serie di fattori quali l’età (che determina un cambiamento nella varietà di funghi e batteri della pelle), l’alimentazione o la semplice assunzione di farmaci, oltre alla preservazione di un costante livello di idratazione.
Un’attenzione particolare deve essere dedicata anche alla detersione viso quotidiana, come ci spiega la nostra cosmetologa, Dott.sa Elisabetta Casale: “Per esperienza personale, quello che può andare ad influire incisivamente è la detersione: quindi utilizzare cattivi detergenti può andare ad impoverire il microbiota cutaneo. Per cattivi detergenti si intendono quelli aggressivi, che vanno ad impoverire il film lipidico ma anche a squilibrare la microflora batterica cutanea. Laddove si è più liberi di scegliere il prodotto per la detersione, utilizzare sempre prodotti che detergono per affinità, quindi simile che scioglie simile, con attivi naturali per poter preservare il più possibile la flora batterica”.
Se nella normalità, quindi, è preferibile scegliere detergenti con tensioattivi naturali (in alternativa ai detergenti senza tensioattivi, spesso di difficile utilizzo), quando invece siamo costretti ad utilizzare un detergente viso antibatterico, bisogna prestare molta attenzione a non superare i tempi indicati dal medico. Il detergente antibatterico, infatti, non è quasi mai adatto per i lunghi periodi ed un uso troppo frequente potrebbe compromettere l’equilibrio dei nostri microscopici inquilini tanto da esporci a infezioni della pelle da batteri e virus nocivi.
Le regole d’oro per mantenere un buon equilibrio del microbiota- pelle, ma anche dei capelli o di altre aree del corpo, possono essere così riassunte:
- Una detersione efficace, possibilmente per affinità e prestando attenzione alla scelta del prodotto;
- Una costante skincare routine, usando prodotti non occlusivi e che aiutino a mantenere un costante livello di idratazione;
- Usare attivi specifici, che promuovono la flora batterica come i probiotici e prebiotici.
Gli attivi funzionali che favoriscono il microbiota cutaneo
Ad aiuto e difesa del microbiota cutaneo esistono una serie di ingredienti funzionali, che possono essere contenuti nei detergenti o integrati alle nostre creme, quali i prebiotici e probiotici.
Cosa sono i prebiotici?
I prebiotici sono delle sostanze (usati anche per l’apparato intestinale, ad esempio, sotto forma di fibre) che promuovono in maniera mirata l’attività benefica del microbiota. Nutrimento, quindi. Cibo per i nostri batteri amici.
Insieme ai prebiotici troviamo anche i probiotici che, come indica il nome stesso (dal greco “pro-bios”, “a favore della vita”) sono dei veri e propri batteri, vivi e attivi.
A cosa servono i probiotici?
Semplice: sono microrganismi che hanno il compito di mantenere, se non di ripristinare, l’equilibrio della flora batterica.
Due elementi con funzioni molto diverse, ma complementari.
In cosmetica però, vi è un’importante differenza tra probiotici e prebiotici: i primi non possono essere utilizzati come ingredienti attivi nelle creme in quanto potrebbero moltiplicarsi velocemente, con effetti potenzialmente dannosi. Per introdurli all’interno di un prodotto, devono essere quindi “inattivati”, affinché i prodotti non risultino eccessivamente contaminati.
“Ma una strada che si è vista essere molto interessante – continua Elisabetta Casale – è una terza via, rappresentata dai postbiotici e cioè sostanze in grado di avere un’azione batterico-modulante, quindi di modulare il microbiota, andando a rinforzare la flora batterica cutanea ma anche a promuovere la sua biodiversità. Ci sono nuovi attivi, sempre più studiati, che hanno una buonissima azione sul microbiota cutaneo e sono attivi ovviamente derivati dalla natura”.
Un esempio di prebiotico è proprio quello che abbiamo voluto inserire come ingrediente chiave nelle formulazioni di Lace Beauty: l’attivo Life Essence Vitis.
Life Essence Vitis: la linfa di vite che modula positivamente il microbiota cutaneo
Un apporto significativo al mantenimento dell’equilibrio del microbiota arriva direttamente dalla viticoltura. Da qualche anno infatti, la ricerca cosmetica si sta orientando verso le proprietà di questo ingrediente che, oltre a regalarci la bevanda conviviale per eccellenza, possiede notevoli virtù antiossidanti. Grazie a molecole come il resveratrolo, appartenente alla famiglia dei polifenoli, la nostra pelle può contare su un alleato in più per combattere le alterazioni cutanee, siano esse legate allo stress, alle infezioni oppure ai danni causati dai raggi UV.
Succede quindi che dalla collaborazione di un gruppo di viticoltori e uno di chimici sia nato, nel cuore dell’Emilia Romagna, un attivo che racchiude tutti i benefici della linfa di vite, in grado di modulare positivamente il microbiota ed essere veicolato nella pelle grazie ad un sistema liposomiale, che loro amano chiamare lacrime di vite. I liposomi sono delle microscopiche sfere di grandezza variabile, dalla struttura simile a quella delle membrane cellulari e, per questo, sono in grado di consentire un miglior assorbimento delle sostanze attive. La loro funzione principale, quindi, è quella di veicolatori: grazie alla loro flessibilità e biocompatibilità, sono in grado di individuare le aree “patogene” (e quindi maggiormente bisognose) migliorando l’assorbimento degli di qualsiasi natura (cosmetica o farmacologica), riducendone la tossicità e potenziandone l’efficacia.
Il Life Essence Vitis è un ingrediente di ultima generazione, composto da sali minerali, aminoacidi, saccaridi naturali, polifenoli, acidi organici e auxine in grado di mantenere inalterato il nostro microbiota cutaneo oltre a garantire un ottimale livello di idratazione ed una pelle più elastica.
Per questo abbiamo deciso di inserire il Life Essence Vitis nelle formulazioni Lace Beauty: perché la nostra pelle non sarà composta della stessa materia di cui sono fatti i sogni, ma una pelle da sogno è possibile. Con gli ingredienti giusti.